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Trasformazione

Sento di essere in una fase di esaurimento delle risorse psico-fisiche. Non è la prima volta che ciò mi accade, come ormai saprai. È legato al fatto che non sono radicata (e anche questa non è una novità!). Il mio umore fluttua come un aquilone nel vento, ma lascia su di me strascichi ben diversi dalla sensazione di libertà che deriva dall’osservare tale oggetto in volo, magari su una spiaggia assolata e deserta in un giorno di primavera.

Questo fluttuare mi rende estremamente vulnerabile agli stimoli esterni. Un granello di polvere diviene una mina antiuomo e il tutto si trasforma in un’escalation di disagio sino a deflagrare e a lasciarmi in mille pezzi. Mi sento colpevole per questo, non lo nego. A condizionarmi, infatti, sono gli stessi pensieri e gli stessi schemi da anni. Immagino che dovrei averli superati, ma non è così. O quanto meno, non sempre. Peccato, perché la vita mi piace. Mi piace eccome e avere la sensazione di non viverla appieno, di privarmi della sua bellezza e della sua specialità mi inquieta fortemente.

Ma non mi lascio troppo andare alla tristezza e al senso di colpa. Cerco di non sottrarmi, perché sarebbe inutile, già sperimentato, e di trasformarli in altro. Per esempio, in responsabilità. Responsabilità della mia vita. Questo tema è emerso di recente nella conversazione con un’anima sensibile ed empatica. Negli stessi giorni, anche lei rifletteva a proposito dell’essere responsabili della nostra serenità, di dover fare tutto ciò che è in nostro potere per vivere con la pace nel cuore, pur nelle difficoltà quotidiane.

Certo, quando si è stremati c’è solo una soluzione: lasciar andare, essere consapevoli che tutto fa parte del corso naturale degli eventi e, soprattutto, riposarsi. Se non si hanno risorse, bisogna recuperare e ricaricarsi.

Lo sto facendo e mi sto anche nutrendo di ciò che mi tocca il cuore. Come leggere, vedere film, prendere il sole, passeggiare e isolarmi il più possibile da chi, nel mondo esterno, mi priva di energia e mi appesantisce. Mi basta già il capolavoro che compio da sola in tal senso!

Non dimentichiamo che ogni crisi, ogni difficoltà, è un’occasione. Un’occasione di trasformazione, di rinascita.

Quando siamo al limite, tutto questo ci appare molto lontano, addirittura impossibile. Ma è così, garantito.

A dirmi che, anche questa volta, sto compiendo una trasformazione importante, e a ricordarmi di non arrendermi, stamane sono comparsi sul mio balcone, a distanza di un’ora, tre corvi, che gracchiavano a pieni polmoni. Mi hanno fatto pensare a quei ragazzini che annunciano l’uscita mattutina dei quotidiani nei film anglosassoni. Hai presente?

Credo ai segni e ai simboli. E quei corvi sono venuti per dirmi qualcosa.

Ho cercato cosa rappresentano a livello simbolico. Ecco a te l’interpretazione che ho trovato su un blog molto interessante, Feminas, scoperto grazie a questa ricerca.

Il messaggio che più mi è arrivato è quello di trasformazione.

Le trasformazioni non sono mai indolori, il separarci da qualcosa che ci appartiene o al quale siamo abituati ci crea sofferenza, ma è importante lasciar andare ciò che non ci serve più per fare spazio al nuovo. È un po’ come in casa, come pensiamo di poterla adornare con nuovi oggetti che rispecchiano i nostri gusti attuali se non smaltiamo un po’ di oggetti usurati o che non ci corrispondono più?

Sono molto stanca. Per questo motivo, mi fermo qui. Ma tornerò, rinfrancata, ricaricata e con un sacco di cose da raccontarti.

Con amor,
FF

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