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Tieni un diario

Come prima cosa, ci tengo a dirti che sono tornata all’intenzione originaria, ovvero quella di tenere un diario.

Lo consiglio anche nei miei “messaggi di FF“, ancora in gestazione, ma che presto vedranno la luce, lo sento.

Ho finalmente trovato il modo di fotografare le carte plastificate lucide! Le piccole gioie quotidiane…

L’importanza e gli effetti benefici di tenere un diario sono ormai universalmente riconosciuti: il cosiddetto journaling.

Questa è l’atmosfera ideale per me!

E quello che caratterizza questa abitudine è proprio la sua quotidianità, o quanto meno una frequenza ricorrente.

Io mi sono un pò persa ma, come sempre, sono arrivati i segni, i “messaggi” appunto, a rammentarmi cosa desideravo inizialmente e a farmi sentire che mi ero allontanata dal mio sogno iniziale.

A tale proposito, mi sono detta che, certo nella libertà dell’essere, riprenderò a scrivere frequentemente (non voglio dire quotidianamente e quindi pormi obiettivi troppo sfidanti!) di ciò che vivo e sperimento, fosse anche solo per qualche riga.

Questo mi porterà, credo, a ripristinare il focus su di me e non sempre e solo su ciò che mi circonda. E’ interessante notare, infatti, come io chieda sempre risposte rispetto a ciò che sta accadendo ad altri, quasi mai le mie domande sono rivolte a scoprire cosa sto vivendo io.

E’ tempo di spostare l’attenzione su di me! Consiglio del giorno che, magari, varrà anche per qualcun altro.

E, infatti, lo ribadisco, il motivo per cui tengo un diario pubblico è che mi auguro che la mia esperienza possa giungere a chi vibra alla mia frequenza e che costui (chiarisco una volta per tutte che nei miei progetti troverai sempre le parole declinate al maschile perchè mi riferisco all’essere umano) possa trarre beneficio (o anche solo qualche spunto) dalle mie riflessioni.

A proposito di motivi, di intenzioni e di genesi dei nomi, colgo l’occasione per chiarire che no, non sono una escort! Pare, infatti, che alcuni avventori di Paltò abbiano chiesto ad Alessio, sapiente titolare insieme ad altri tre baldi giovani, se io eserciti tale professione, considerato il mio pseudonimo. Mi sono chiesta, quando me l’ha riferito, se l’età media dei richiedenti fosse 10 anni (in passato, avrei pensato 13, ma ora i fanciulli sono molto più svegli!). Purtroppo, non è così. Dapprima mi sono un pò risentita (sono un’inguaribile permalosa, condita con sindrome da “nessuno mi capisce”!), poi ne ho colto il lato divertente. Più o meno!

Detto per inciso, nulla in contrario rispetto a chi opera nel settore, se è frutto di una libera scelta! Io sono però più quella che i giovani definirebbero una figa di legno!

Ma torniamo al punto di partenza! La questione del diario e della scrittura in generale.

Qualche notte fa, ho avuto un’intensa attività onirica. Grazie, mio meraviglioso e generoso inconscio!

Vado subito al sodo, ovvero al secondo sogno che è stato cruciale nel riaprire certi canali dentro di me.

Anzi, no. Parto dal primo perchè è interessante e, in qualche modo, introduce la meraviglia del secondo (molto forte e anche molto intimo).

Nel primo sogno, ero tornata nel vecchio posto di lavoro (non è la prima volta che lo sogno, credo che sia un pò come il sogno ricorrente della maturità). Sebbene sapessi che il rapporto di lavoro si era interrotto, io mi presentavo nella speranza che il mio valore venisse finalmente riconosciuto e che venissi retribuita per questo. Ebbene, accadeva proprio il contrario: venivo brutalmente declassata, sminuita e isolata e mi veniva assegnata una stanza orribile: angusta e sporca.

Questo sogno credo tragga origine da giorni in cui mi sono svenduta e fatta calpestare da chiunque, mettendo il mio valore costantemente al piano più basso e ponendo puntualmente l’altro su un piedistallo. E l’ho fatto, tornando indietro in situazioni che erano palesemente sbilanciate. L’ho fatto, appunto come da monito del mio inconscio, per essere vista, valorizzata, ripagata dei miei sforzi. Ancora una volta!

Capisci bene come questo sogno sia intervenuto in modalità emergenza per dirmi: BASTA.

Basta, mi tocca dirlo anche riguardo al prosieguo del racconto perchè mi rendo conto di essere stanca e di non avere la forza di andare oltre. Mi perdonerai? Ma soprattutto leggerai come va a finire?

Con Amor,
FF

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