Qualche sera fa sono stata da Paltò, un luogo davvero delizioso che si trova in Via della Rocca angolo Via Giolitti, a Torino.



L’ho scoperto alcuni anni orsono, forse poco dopo la sua apertura. Inutile dire che non ricordo quando e, a voler essere totalmente sincera, nemmeno come.
Ricordo, però, un brunch in un sabato di primavera, nel loro ampio dehors. Ricordo di aver apprezzato, oltre all’offerta, la possibilità di consumare il brunch di sabato. All’epoca, infatti, era prassi diffusa limitarlo alla domenica.
Poi, ricordo con gioia l’accoglienza di Luca, che ho scoperto essere amico di Sandra, mia amica storica. A pensarci bene, forse me l’aveva indicato proprio lei.
Luca è venuto a presentarsi e ha trascorso del tempo con me, chiacchierando amabilmente. Mi è parso un gesto molto bello quello di avvicinarsi ai clienti, presentarsi e farli sentire a proprio agio.
Farli sentire a casa. Ecco, questa è la definizione che userei pensando a Paltò.
Nel tempo, ci sono andata poco, vuoi perchè è abbastanza distante da casa mia e non ci arrivo facilmente con il bus (o meglio, ne devo prendere due), vuoi perchè ho avuto altre mete.
Recentemente, l’ho riscoperto perchè a Luca (e agli altri due soci) si è aggiunto Alessio.
Ricordi Alessio di Kadeh? No? Ah beh, allora posso serenamente asserire che anche tu sei ben messo!
Alessio è la mia scoperta 2023.
L’ho conosciuto alla serata di inaugurazione di Kadeh. Ricordo, come se fosse ora, il suo sorriso spontaneo e accogliente e la sua innata capacità di farti sentire speciale. Stabilire un contatto con le persone è decisamente il suo talento. Questo, unitamente alle sue conoscenze enogastronomiche, lo rende davvero unico nel panorama della ristorazione.
Alessio, nel tempo, è diventato un amico e sono molto fiera di questa amicizia, nata tra un sorso e l’altro di vino francese e assaggi di meze di Stefan.
E’ stato anche uno dei primi che mi ha fatto sentire libera di mostrarmi fragile.
Da sempre abituata a mostrarmi invincibile, ho scelto in un sabato di qualche mese fa di lasciare la corazza fuori dal locale e di rispondergli “sto male”, quando mi ha chiesto come stessi. Raramente mi è capitato con altre persone, ma soprattutto raramente mi è capitato che quella vulnerabilità non venisse usata contro di me.
Ebbene, dicevo, Alessio ora fa parte del progetto Paltò e questo mi ha spinto ad andarci più spesso.
Alcune cose sono cambiate, altre ancora cambieranno. Ma una cosa non è cambiata: la sensazione di sentirsi a casa.
Da lunedì, poi, ci sarà anche Yuri. Non potrei chiedere di più!
Crollo, scappo a nanna. Domani mi attende il pranzo in famiglia per celebrare il 40esimo anniversario della morte di mio papà. Per la prima volta, mi sento così vicina a realizzare i miei sogni e così spensierata…
Credo proprio che sarebbe fiero di me!
Con Amor,
FF