alba-abitudine-virtuose

Nuove abitudini

E, una volta presa coscienza che molto di ciò che facevo e pensavo non mi apparteneva più, ora è tempo di nuove abitudini!

Mi pare bellissimo il fatto che questa decisione sia scattata in me proprio il giorno in cui 41 anni fa mio papà è tornato alla luce. Se mi leggi da un pò, sai quale vuoto la sua dipartita ha lasciato in me, quali difficoltà mi ha creato a livello personale e relazionale. Ma anche quanta forza e quanta voglia di rivalsa sono scaturite dal fatto di ritrovarmi a gestire da sola il mio cammino e di sapere che lui su questa Terra ha enormemente sofferto.

Il mio papà, il giorno del mio battesimo

La sua sofferenza è diventata la mia. L’ho vissuta fino in fondo. Non mi sono mai risparmiata, né nascosta. E’ ormai risaputo, e posso confermarlo, che il dolore va vissuto fino in fondo, per poter arrivare a se stessi. Se lo evitiamo, ritornerà ogni volta più forte della precedente.

Come dicevo, è tempo per me di nuovo: nuove abitudini, nuovi modi di pensare e di sentire, nuovi strumenti.

Questa mattina, per esempio, come prima cosa sono andata a camminare. Una lunga e corroborante passeggiata, con passo deciso, nello smog e nel grigio torinese che tanto adoro.

Non poteva mancare, a metà camminata, il mio adorato cappuccino.

L’idea iniziale era di andare in uno dei miei bar preferiti. Si chiama Torrefazione Debernardi e si trova in Via Nizza 91. Ero infatti arrivata a piedi fino in Piazza Carducci e in altri 10/15 minuti avrei raggiunto la mia destinazione.

Questa, per intenderci
Il loro cappuccino, in una giornata di primavera

Ma sono stata vinta da uno dei miei soliti attacchi di pigrizia acuta e, attratta, dalla vetrina di un nuovo bar sulla piazza, ho deciso di fermarmi lì.

Il locale è il secondo “figlio” della “famiglia” Dopo. Il posto è carino, accattivante nel look direi, anche se preferisco il primo “figlio” di Via Monferrato, ma il cappuccino non mi ha fatto impazzire. Il caffè, napoletano, era molto forte per i miei gusti e il latte ustionante. A completare il quadro, un bancone altissimo, cosa che se fossi stata 5 cm in meno non ci sarei arrivata (e sono alta 165 cm, scritto a mo’ di carta d’identità)!

E’ la prima volta che scrivo qualcosa di non propriamente positivo sui luoghi che scopro. Sarà anche questo un effetto del cambiamento.

Mi ero infatti inizialmente ripromessa di scrivere solo cose positive, ma poi mi sono detta: perchè? Questo è il mio sudato spazio libero ed è una splendida occasione per abbandonare il buonismo a tutti i costi. Quindi, evviva!

Una volta uscita, ho fatto il giro lungo per tornare a casa. Ho preso la metro (inutile chiedere quale linea perchè ne abbiamo una sola! Grazie FIAT!) e sono andata a Porta Nuova. Piccola consultazione al volo del libro delle risposte da Feltrinelli (e un saluto ai suoi deliziosi dipendenti) e poi mi sono diretta a prendere il mio fidato bus 58.

Ma poiché all’interno vi era una folla compatta, ho deciso di scendere al volo e di fare una tappa in un luogo che amo molto in zona Crocetta.

Si chiama Latteria da Simona ed è gestita da una donna solare e attenta nella ricerca di prodotti genuini. Mi ricorda un pò le botteghe alimentari dell’infanzia, quelle che trovavo in particolare nelle mie vacanze calabresi. E’ un piccolo mondo favoloso, che ti consiglio di visitare.

Rinfrancata da questo inizio di giornata dedicato a me e al mio nuovo modo di percepirmi, ho proseguito nelle attività che richiedevano la mia attenzione con maggiore leggerezza.

Magnifico promemoria donatomi da Paola, una fanciulla straordinaria!

Leggerezza: ne abbiamo tutti un enorme bisogno!

Con Amor,
FF

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *