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Nada

C’era una volta Nada, una luminescente creatura incontrata sul bus n. 58.

A Lisbona c’è il tram “Elétrico 28”, e non perchè io ci sia mai stata ma perchè sono molto attenta nell’ascolto quando si tratta di viaggi interiori e fisici, e per me a Torino c’è il bus 58, nella variante normale e barrato.

Con un “modico” abbonamento annuale di 310€ trascorro gran parte del mio tempo libero su questo mezzo, a volte preistorico a volte nuovo di fiamma, compiendo le più varie attività: leggo, guardo la mia meravigliosa città dal finestrino, osservo le persone, protesto tra me e me (e a volte non solo) per la cattiva educazione che dilaga (e che si manifesta soprattutto in interminabili telefonate ad alta voce), sorrido ma soprattutto…attacco bottone!

Attaccare bottone è una delle mie specialità. Pare che sia stata così fin da piccola. Adoro questo lato di me che mi permette di connettermi facilmente con tante persone. Non è poi per me altrettanto facile mantenere queste connessioni, vuoi perchè non ne sono interessata, vuoi perchè non lo sono gli altri. Per lo più, il mio modo di fare spaventa o comunque non induce a stabilire connessioni stabili e continuative. Va bene così, evidentemente questo è ciò di cui ha bisogno la mia anima in questo momento. Sto imparando a non farmi troppe domande sul perchè e sul per come e a fare la cosa per cui siamo venuti su questa Terra: VIVERE.

In uno di questi viaggi rocamboleschi, a bordo di un mezzo che straripava di persone, incrocio lo sguardo di questa donna con la quale sento dal primo istante una sintonia pazzesca. Davvero una di quelle situazioni in cui dici a te stesso che ti sembra di conoscere l’altro da una vita. Da subito iniziamo a raccontarci, noncuranti delle persone intorno, ma soprattutto a ridere come due matte. Nada ha un senso dell’umorismo, che ha dimostrato di possedere anche quando ha vissuto momenti difficili, che ha un potere magico su di me. Ha il potere di farmi sentire leggera come non mai.

Il primo “viaggio” è terminato così, con tante chiacchiere e risate. E un’incredibile gioia per me aver incontrato una persona affine, che vive le emozioni in modo pieno come faccio io.

Ho imparato da tempo, sebbene a volte zoppichi un pò in tal senso, soprattutto quando vengono toccate ferite profonde, a vivere nel momento. A godere di quel che c’è, a non forzare le cose. E a ringraziare. Ripeto, non sono sempre così brava, perchè alcune persone rappresentano sfide toste e riattivano vecchi schemi di bisogno. Fanno riemergere le ferite dell’abbandono e del rifiuto. E quelle fanno male. Eccome se fanno male, quanto meno all’inizio. Sono soprattutto (oggi è la giornata di questa parola!) queste le persone che ringrazio perchè mi stanno aiutando a liberarmi di nodi impegnativi.

Ma torniamo alla meravigliosa creatura, alla quale oggi va gran parte dei miei pensieri.

Dicevo, il primo incontro è andato così.

Qualche tempo dopo, stavo leggendo sul bus quando ho visto arrivare il suo splendido sorriso (prima ancora di lei!). Ho provato una gioia incontenibile e la sensazione è stata reciproca. Ricorderò sempre la frase che mi ha detto: “vieni qui, dammi il tuo numero di telefono. E no, questa volta non mi scappi!”. E poi abbiamo ricominciato a chiacchierare, come se non avessimo mai interrotto!

Sono molte le cose che ho imparato grazie a questo incontro. La maggior parte è legata alla personalità di questa Donna che adoro. Due invece sono legate alle circostanze.

La prima è che nella vita le sincronicità sono sempre all’opera. Dobbiamo avere fiducia.

La seconda è ciò che ci corrisponde avviene in modo così naturale e spensierato da farci sentire a casa.

Grazie, Vita. Grazie, Nada.

Con Amor,
FF

Brano consigliato: “Per me è importante” di Tiromancino.

2 risposte

  1. Grazie di cuore, mia splendida amica. Sono parole bellissime e vere, resta così ti prego, con questa tua acutezza e sensibilità, profonda e leggera allo stesso tempo. È stata una grande fortuna incontrarti e inciampare nel tuo sorriso. Ti abbraccio

    1. Grazie a Te, splendida creatura! Le tue parole mi hanno commosso. Per fortuna, non mi ero ancora truccata! Ti abbraccio forte forte anche io e…a presto sul nostro mitico 58! Evviva la GTT, con tutti i suoi scioperi… 😉

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