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La mia Torino

Non ho mai visto la mia Torino così eccitata e lusingata.

In questi giorni ho gironzolato più del solito e ho incontrato molti turisti. Una cosa del tutto insolita per noi Torinesi che sicuramente dopo le Olimpiadi del 2006 siamo saliti un pò alla ribalta, ma che non abbiamo proprio alcuna familiarità con fenomeni di questo tipo.

Per me tutto questo è fonte di una gioia indescrivibile.

Ieri, per esempio, dopo il pranzo famigliare alla moda dell’antica Roma (l’unica differenza è stata che eravamo sedute e non sdraiate), mi sono catapultata in centro. Avevo bisogno di aria, di passeggiare e di vedere un pò di gente. Ero molto stanca (ahimè questi pranzi mi sfiancano), ma ho resistito alla tentazione di sprofondare sul divano (sebbene questo mio nuovo accessorio domestico si stia rivelando una delle sette meraviglie!).

Mi sono recata, come di consueto dopo queste abbuffate, da ST Concept Store, per la mia altrettanto consueta tisana limone e zenzero (e miele, perchè ieri ci tenevo a mantenere alto il mio indice glicemico!). Negar, la titolare (insieme a Mehran), mi ha preso in giro dicendomi che ordino sempre le stesse cose. Se solo sapesse cosa dovevo buttare giù!

Questa, per intenderci…

In questo luogo magico, di cui ti ho già parlato, nel quale faccio sempre incontri straordinari (vedi Camille, una fatina francese, felina come me, e ti parlerò anche di lei!), ho conosciuto due persone super affascinanti (lasciami passare questa espressione gergale che, insieme a top, sta spopolando). Parlo di Pierluigi e Simona.

Seduta al bancone, elemento che se presente in un locale diventa assolutamente la mia collocazione ideale, tra uno e sbadiglio e l’altro (e una chiacchiera e l’altra con Negar) intravedo due persone dallo sguardo luminoso.

Sebbene con tempi più rallentati del solito, non ho potuto esimermi dal compiere le mie collaudate manovre di accerchiamento (stile “Lo squalo” ed ecco che la “canappia”, vedi nasone, a qualcosa serve!). Ne sanno qualcosa tutte le persone che, negli anni, sono entrate nel mio favoloso mondo, dopo essere state da me “abbordate” nei locali, ed in particolare ai banconi!

Devo dire che ne sono rimaste poche, comunque. Il che potrebbe sembrare una notizia triste, ma io invece vedo tutto ciò come un eterno rinnovamento nelle energie che popolano il mio mondo.

Ad ogni modo, dopo essermi avvicinata a loro con la scusa di non dare le spalle (e anche un pò il sedere!) a quelli che si erano appena seduti nel tavolo dietro di me, ho cominciato a conversare. Ho scoperto che sono titolari di una erboristeria storica a Roma, Zea Mays, e che avevamo un sacco di affinità riguardo all’approccio alla vita. Simona, peraltro, come me, scrive. Che straordinaria sincronicità, non trovi?

Dopo aver amabilmente conversato con loro, e aver posto le basi per futuri scambi, mi sono avviata alla fermata del bus.

All’ultimo, ho deciso di prendere il n. 55 per non attendere quaranta minuti l’unico 58/ che la domenica fa avanti e indietro da un capolinea all’altro (no comment). Inutile dire che esplodeva di persone, che peraltro si erano fermate quasi tutte davanti alla porta, ma io con il mio innato spirito combattivo mi sono fatta largo tra la folla e mi sono avvicinata a un gruppo di ragazzi con un bambino.

Una di queste ragazze si è offerta di cedermi il posto e io, lungi dal dire “non sono vecchia”, ho detto, sorridendo: “se insisti, accetto”. Lei si è alzata e mi ha invitato a sedermi. E, dopo aver ricaricato un pò le pile, la manovra di accerchiamento si è attivata. Ormai non la governo più! Erano dei meravigliosi ragazzi di Rimini e dintorni che hanno passato tutto il lungo viaggio in bus a osannare Torino. Mi sono sentita così felice, sia delle chiacchiere sia di tanta ammirazione. Mi sono sentita come se avessero fatto dei complimenti a me!

Questa è la Torino che mi piace (così come la me che mi piace): vivace, dinamica, accogliente, riservata ma capace di mostrarsi in tutta la sua bellezza!

Con Amor,
FF

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