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Il giardino interiore

In questi giorni sto superando molti dei miei limiti mentali. Per arrivare a questo, ho dovuto prima di tutto prendere consapevolezza della loro esistenza.

Ho a lungo girato in tondo per non farlo. La questione mi spaventava, infatti, enormemente, ma ad un certo punto, tra il disagio crescente e l’inconscio che spingeva con sogni fortemente evocativi, ho deciso che era giunto il momento.

E’ doloroso il processo di crescita personale. Ma quando cominci a mettere a posto i primi pezzi del puzzle e vedi che il soggetto che hai scelto (te stesso) prende forma, provi una gioia incontenibile.

Sono molto fortunata e grata perché il mio inconscio mi è di grande aiuto, sia nell’indicarmi la strada da seguire, sia nel mostrarmi la bellezza dei risultati raggiunti.

Il resto è merito mio. Eh sì, mi lodo oggi. Perché il miracolo di rinascita che sto compiendo non è affatto scontato. Mi è costato tanto sacrificio, tanta solitudine. Ma ora che mi sento al di là del fosso posso solo dire che ne vale la pena. A dire il vero, lo urlerei. Uscirei sul balcone e urlerei al mondo che ce l’ho fatta. Che ho lasciato andare le mie difese, allentato le mie paure, ho scelto di vivere e di farlo con la leggerezza e il colore delle mie splendide ali.

Qualche notte fa, ho fatto un sogno meraviglioso. Quando mi sono svegliata, ho pianto per la commozione. Ero piccola ed ero completamente immersa nel giardino, rappresentato graficamente nel mio blog, e me ne prendevo cura. Simbolicamente, mi prendevo cura di me. Io, che ho passato la vita a spostare lo sguardo sul mondo esterno, per non sprofondare nel vuoto che mi attanagliava, finalmente ho fatto luce sulle mie ombre, le ho accolte, accarezzate, accettate, integrate e ora mi prendo cura del mio meraviglioso giardino interiore.

Che splendida lezione di vita.

Non possiamo, e non dobbiamo, ignorare le nostre ferite, le nostre ombre, le nostre difese. Tutto ci parla meravigliosamente di Noi, di chi siamo.

Mentre scrivo questo, mi viene in mente un’immagine molto evocativa che ho visto alla mostra di Tim Burton, al Museo del Cinema di Torino.

Ci sono andata ieri. Come al solito, mi sono ridotta a vederla negli ultimi giorni prima della chiusura, affrontando una coda piuttosto lunga, ma ne valeva assolutamente la pena. Il luogo è magico di per sé, ma con il repertorio visionario di questo straordinario artista l’energia era davvero potente.

L’immagine di cui parlo è intitolata “Il bambino cucito”. Te la mostro ripresa da una cartolina, perché all’interno del museo non si possono fare foto. Ammetto di averne fatte un paio, perché non avevo visto i cartelli (e sentito gli annunci), ma sono stata prontamente ripresa da una persona che, tra le centinaia di visitatori che facevano foto e video, inconsapevolmente come me o consapevolmente alla moda italiana di trasgredire le regole, ha scelto me e solo me (e il mio fedele compagno senso di colpa) per farlo notare.

“Il bambino cucito” mi ha toccato il cuore. Perché mi ha fatto sentire che lo siamo un po’ tutti, feriti e ricuciti. In alcuni casi, meglio. In altri, peggio. Ma tutti dobbiamo convivere con certe cicatrici. E più le accettiamo e onoriamo, più siamo liberi.

Non solo, è importante avere rispetto anche delle cicatrici degli altri.

Questo apre un tema che è molto importante per me e che è emerso negli ultimi tempi: considerare il “dramma altrui”. Non è un caso, solo infatti quando inizi a prenderti cura del tuo giardino interiore, e ad amarti, puoi concederti di avere compassione dell’altro. Prima, tutto gira solo ed esclusivamente intorno a te, intorno al “tuo dramma”.

Questo non significa accettare che l’altro ci faccia qualsiasi cosa, significa che nel rapportarci all’altro saremo in grado di farlo con un occhio più amorevole e anche prendere le distanze, qualora comunque necessario, sarà una scelta che faremo con cuore più leggero.

Quanti temi oggi, eh…

D’altronde, la vigilia della Pasqua merita tutta questa Luce.

Amo la Pasqua, più del Natale, perché rappresenta per me la Rinascita consapevole ed ha una potenza straordinaria.

Buon Risveglio!
FF

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