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Famiglia

Quanta tenerezza in questa immagine!

Eppure, non sempre nelle famiglie è possibile trovare tutta questa tenerezza. Non sempre è possibile sentirsi compresi e accolti. Anzi, a volte esporre le proprie fragilità diventa un rischio.

Sto leggendo un libro che mi tocca le viscere e me le rimescola, come solo gli autori dotati di una certa sensibilità riescono a fare.

Il titolo è “Eredità” e l’autrice è Vigdis Hjorth.

Immancabile la mia Suzette

Come si intuisce, in ballo è l’eredità che tocca quattro figli di una “normale” famiglia norvegese. Tutto sembra dipanarsi intorno a questioni economiche, ma come sempre a venire a galla è tutt’altro. Mi ha molto colpito la figura di Bergljot, che decide di andare a fondo del suo pozzo di sofferenza e di combattere la dura guerra che tutto ciò comporta. Non ho ancora terminato la lettura, quindi non so come andrà a finire. Per il momento, so che lei ha deciso di separarsi fisicamente dalla fonte di tanto dolore, ma appare evidente che questo non è risolutivo. A mio parere, non lo è mai. Certo, prendere le distanze fisiche aiuta a sentire meno il rinverdire del dolore, ma lui rimane lì in agguato. Pronto a riemergere in tutta la sua prepotenza alla minima sollecitazione. La soluzione è prendere le distanze emotive; come sottolinea bene l’autrice: smettere di essere la bambina implorante, desiderosa di riconoscimento e approvazione, e diventare un’adulta guerriera, nel senso di lucida e presente a se stessa.

E’ strano che mi abbia colpito proprio lei che è distante da me. Io invece sembro assomigliare più alle altre due sorelle che rimangono vicine ai genitori e li comprendono, li giustificano.

Strano fino a un certo punto, perchè in realtà per gran parte della mia vita l’aver assunto il ruolo del “bambino d’oro” (colui che è apparentemente privilegiato, ma che in realtà paga il prezzo di non essere se stesso pur di compiacere il genitore), a fronte di una sorella maggiore ribelle, mi è parsa, inconsciamente, l’unica condizione di sopravvivenza. Ma il mio carattere è tutt’altro che docile e compiacente. E’ ribelle e selvaggio. Puoi, quindi, immaginare quale sia stato il prezzo che ho dovuto pagare.

Con gli anni, ho imparato (in realtà, sto ancora imparando) a stare, sì, ma a stare consapevolmente. Innanzitutto, definendo chi sono. La mia identità. E poi imparando ad ascoltarmi e a decidere su cosa vale la pena di investire energie. Ma forse, prima ancora di tutto, accettando ciò che non posso cambiare.

Non sempre ci riesco. A volte, infatti, il mio stomaco è in fuoco. Il reflusso mi attanaglia, fino a quasi chiudermi la gola. Lo ascolto e mi ripeto che sono libera, che sono piccoli incidenti di percorso, che ce la posso fare.

Che pagina, eh! Tutti al mare a mostrare le chiappe chiare e io qui a condividere questi contenuti pesanti. Va bene così, credo. Ci sarà sempre qualche persona, da qualche parte, alla quale queste mie parole faranno bene. Quella persona posso essere anche solo io.

A proposito di chiappe, chiudo alleggerendo. Un paio di settimane fa su La 8 ho visto un programma fantastico condotto da Victoria Cabello: “Viaggi Pazzeschi“. Si tratta di un programma che vede lei e un tizio di nome Paride, che ha un’agenzia di comunicazione e pubbliche relazioni a Milano, girare per città nel mondo e incontrare italiani, residenti in quei luoghi, che fanno loro vivere delle esperienze particolari. Al termine della puntata, uno di loro vince un viaggio (ovviamente!).

Ebbene, la puntata che io ho visto era ambientata a Liverpool e una delle partecipanti ha condotto i due da una rumpologa. Se sai cos’è…non vinci niente!

E’ una pseudoscienza antichissima che legge passato, presente e futuro prossimo guardando la forma del bottom (der culo, per dirla alla romana!). Una sorta di lettura della mano, ma con i pantaloni abbassati!

Chiaro che se ne parlassi con uno dei miei pretendenti mi direbbe subito che me la fa lui!

Ad ogni modo, la tizia, che ha letto anche il deretano di David Beckam, si chiama Sam.

Fonte immagine

A quanto pare, fa anche altro, ma scusate: la rumpologia è troppo intrigante e merita di essere divulgata!

Bene, e anche questa volta mi sono sbloccata! Alla prossima!

Con Amor,
FF

2 risposte

  1. Interessante! Potrei offrire la lettura del sedere oltre alla lettura dei tarocchi 🤭 Scherzi a parte, è sempre un piacere leggerti, cara FF 💖 La tua capacità di mescolare i sentimenti profondi con il senso dell’umorismo è unica 🫶🏼

    1. Ligia, cara! Che gioia ricevere il tuo commento! In un momento come questo, poi, in cui tutto sembra immobile e la fiducia vacilla.
      Direi che puoi tranquillamente risparmiarti le gioie della lettura dei sederi e continuare in quello che sai fare così bene…😍💕
      Un tenero abbraccio e ancora una volta grazie di cuore!🦋

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