Ho pensato a una deroga al mio voto (lol!), ovvero che onorerò il mio talento innato per la comunicazione e per la condivisione, e smetterò di cercare all’esterno ciò che è dentro di me, nonché di girare intorno, ma resterò comunque sempre libera di scrivere quando voglio!
Che non me ne vogliano gli dei, ma di stare all’interno di regole rigide, che peraltro nascono solo dal mio sergente interiore, proprio non mi corrisponde più…
In tema di vivere la vita con un approccio zen, ho da poco terminato il libro di Gianluca Gotto “Succede sempre qualcosa di meraviglioso“. L’ho trovato intenso ed illuminante. Mi ha aiutata in un momento in cui l’ansia premeva forte sul petto e immergermi nella lettura mi ha dato una bella boccata di aria fresca e mi ha permesso di ritrovare il mio “elan vital”.

Lascia che ti racconti l’antefatto: un giorno finisco “casualmente” sulla sua pagina Instagram. Guardo un pò di immagini, leggo qualche frase e concludo la mia incursione nel suo profilo con la considerazione che rivolgo a una certa tipologia di geni del marketing nell’ambito dei social. Li chiamo i guru di Instagram. Come lui, i Like Miljian e molti altri. Sono soggetti che fanno vite (apparentemente) meravigliose in luoghi (oggettivamente) meravigliosi, che sembrano aver capito tutto e sembrano riuscire a tradurre la comprensione in azione (e tu ti senti come se vivessi una vita di merda in un posto di merda!).
Accantono la questione e non ci penso più.
Qualche giorno dopo, passo alla Feltrinelli di Torino Porta Nuova e incrocio la mia formidabile amica Serena. Lei mi chiama cliente, ma per me lei è un’amica. Non facciamo nulla insieme, non ci telefoniamo, non usciamo a bere o a fare una passeggiata e non ci raccontiamo nemmeno un granché. Ma quando io guardo i suoi occhi blu mar di Sardegna, sento emozioni magiche. Per me, l’Amore e l’Amicizia sono questo. Non mi importa delle etichette, mi importa solo di sentirmi bene con una persona, di essere libera di essere me stessa e di permettere all’altro di fare altrettanto.
Dicevo del mio incontro con Serena. In genere, ci incrociamo in cassa e scambiamo le chiacchiere che riescono a trovare spazio tra “hai la tessera?” e “vuoi un sacchetto?”. Quel giorno, però, lei, che è un pò strega come me, deve aver “sentito” che avevo bisogno di un’attenzione in più. Si è quindi alzata e mi ha condotto a fare un giro panoramico di letture consigliate.
Quando si è fermata dinnanzi al libro di Gianluca Gotto, il volto le si è illuminato e mi ha detto: “devi assolutamente leggere questo libro, ti cambierà il modo di vedere le cose!”. Nonostante fossi ancora quasi totalmente permeata del mio pregiudizio nei confronti dell’autore, ho deciso di seguire il suo consiglio (peraltro, la conosco da diverso tempo e non mi ha mai consigliato nulla, non sarà stato un caso, quindi) e di acquistare questo libro che, devo dire, già dalla copertina ti fa intravedere il messaggio di Luce che ti porterà.
E’ davvero un libro così, un libro che nella sua immediatezza, anche semplicità oserei dire, ti apre le porte del cuore e ti fa sentire cosa è davvero importante. Cosa deve essere davvero importante, tutto il resto è fuffa.
Tra l’altro, questa è un’opinione condivisa perchè tutte le persone con cui ne ho parlato mi hanno detto qualcosa di simile. E quando accade questo, significa che il messaggio è autentico.
Quanto accaduto mi ha portato a ricredermi sul trarre conclusioni affrettate da ciò che appare (e anche sull’autrice di “Due come noi“, Micaela Miljan Savoldelli).

Occorre, sì, ascoltare la propria voce interiore ma occorre, allo stesso modo, saper ascoltare ciò che arriva dall’esterno ed essere disposti, laddove qualcosa ci risuona, a metterla in discussione.
Credo che in certi momenti chi ha rivoluzionato la propria vita, e l’ha fatto in modi eclatanti, esotici li definirei, susciti una certa dose di invidia (almeno credo che così sia stato per me) in chi annaspa nel grigiore di un’esistenza che non decolla come vorrebbe.
Ma credo anche che, intanto non tutti debbano trasformare la propria vita girando il mondo e indossando collane hawaiane (e questo Gianluca, mi permetto di chiamarlo così perchè l’ho sentito molto vicino, lo sottolinea in modo impeccabile, a mio parere) e poi che questi messaggi ci arrivino da persone che raggiungono una buona connessione con la loro essenza e che quindi sono preziose perchè ci fanno sentire che dobbiamo avere una fede incrollabile in noi e nella Vita. Non solo, dobbiamo assumerci la responsabilità di questa esistenza, con i nostri modi e tempi. Siamo chiamati all’azione, esattamente come Davide, il protagonista del romanzo che può scegliere tra non partire, restando nella sua zona di comfort, che peraltro lo fa soffrire enormemente, e partire, affrontando il rischio dell’ignoto, e nello scegliere la seconda soluzione rivoluziona la propria esistenza e trova la Via per giungere a se stesso.
E’ il tempo dell’azione. Ricordiamocelo!
Grazie, Gianluca. E grazie, Serena.
Con Amor,
FF
Brano consigliato: Change dei Tears for fears (oh, quanto amo gli anni ’80!)