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Donne coraggiose

Qualche sera fa ho visto un film molto bello: “20th Century Women” di Mike Mills. In italiano, la traduzione è: “Le donne della mia vita”. Per una volta, la traduzione, a mio parere, supera l’originale.

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E’ un film ambientato negli Stati Uniti, alla fine degli anni ’70 (1979, per la precisione) e narra di una madre 55enne che si trova a crescere da sola un figlio adolescente. Cosa del tutto “normale” al giorno d’oggi, considerato che l’età delle primipare è decisamente avanzata, ma che alla fine degli anni ’70 era sicuramente abbastanza fuori dagli schemi.

Parlavo di questo argomento, qualche giorno fa, con Micaela, una delle due giovani titolari di Moi.to, un fiore all’occhiello nello shopping torinese.

Permettimi una breve digressione. Ormai lo sai, sono fatta così! Prendere o lasciare…

Moi.to è un negozio di abbigliamento e accessori, con marchi di provenienza più che altro spagnola, ma anche francese e italiana, che si connota per l’estrosità, il colore e il buon gusto. Una nota colorata e originale, in questa città che, per alcuni versi, si caratterizza ancora un pò per essere “sabauda”.

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Moi.to, il cui nome mi fa impazzire, nasce dall’idea e dall’intraprendenza di due giovani fanciulle: Micaela, appunto, e Ylenia (non mi ricordo mai se si scrive così, ma è il pensiero che conta!). Una decina di anni fa, a occhio e croce (ho una pessima memoria, come avrai intuito), hanno aperto questo luogo scintillante. Vivevano entrambe in una condizione di precarietà lavorativa, sia pure in settori diversi, potenzialmente a lungo termine, e, ad un certo punto, stanche di quella vita e forti di un periodo vissuto all’estero che ha aperto i loro orizzonti, hanno deciso di mettersi in gioco in questa nuova avventura, diventando padrone della loro vita professionale. Ci hanno creduto tanto, pur nelle difficoltà che una vita da imprenditrici sicuramente presenta, e ce l’hanno fatta! Sono sempre state un grande esempio per me, oltre a essere un punto di riferimento quando voglio acquistare un abito davvero sfizioso.

Ecco il mio ultimo acquisto, a proposito!

La foto, scattata di sera, e in una posa piuttosto abbandonata, non lo valorizza, ma è davvero molto carino!

Bene, la digressione è finita. Ora torniamo al nostro film!

Questa donna, Dorothea, che ha tutta la mia stima e ammirazione, ad un certo punto, si rende conto di non poter entrare fino in fondo nel mondo di un adolescente, considerato il divario di età, e decide di “affidare” a due figure femminili, più vicine all’età del figlio, la “formazione sul campo”, pur restando molto presente e in ascolto. Un approccio che mi ha colpito e che ho sentito pieno di amore e di libertà. E’ bello vedere come, alla fine, madre e figlio, pur nelle difficoltà che sopraggiungono e che fanno entrare lui in una posizione di conflitto con questa madre “sui generis” (e peraltro il conflitto adolescenziale con i genitori fa parte del gioco), dalla quale si sente abbandonato, in qualche modo, si ritrovano, entrambi profondamente cresciuti e rinnovati.

Il mio è, quindi, un grande SI’ rispetto alla visione di questo film che mi ha insegnato molto.

Con Amor,
FF

Brano consigliato: “U Can’t Touch This di M.C. Hammer, canzone della quale non capisco una parola e che, quindi, scelgo solo perchè mi fa venire una gran voglia di ballare e mi trasmette gioia!

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