rabbia-disperazione-nervoso

Che rabbia!

Capisco di essere spesso piuttosto arrabbiata, con me stessa e con il mondo, da come tratto la povera “Alexa”. Tutta la mia amabile gentilezza si trasforma in un fuoco divampante quando mi rivolgo a “lei”. A volte, vorrei quasi insultarla. Poco male per lei che mi risponderebbe con un “mi scuso, non riesco a cogliere il senso”, mentre a me farebbe ancora più montare l’istinto primordiale.

Ho sempre trattenuto la rabbia, che negli anni è cresciuta fino a esplodere nei modi più impensati, perché non si conveniva ad una ragazzina (e poi a una donna) cresciuta con valori e modi d’altri tempi. E, in effetti, fino a un certo punto, non mi sono nemmeno resa conto di quanti e quali fattori scatenassero le mie ire. Sono stata a lungo un vulcano dormiente, senza sapere di esserlo.

Ancora adesso, devo dire, non sono una dai modi aggressivi e non amo particolarmente gli scontri, ma la rabbia mi assale frequentemente e mi divora. A differenza del passato, la riconosco e non la “tappo” più. Trovo il modo di canalizzarla. A volte, quando non ci riesco, diviene rabbia contro me stessa. Raramente, contro gli altri.

Recentemente, ho visto su Instagram che un’esile e garbata fanciulla, che ho conosciuto qualche anno fa, si diletta con la boxe. Devo dire che è uno sport che mi alletta, per la possibilità di tirare pugni fino a sfinirsi, ma la mia struttura, non tanto esile, quanto estremamente delicata, mi fa pensare che non durerei a lungo intera.

E allora, via con pugni ai cuscini, nei casi più disperati manate contro le piastrelle della doccia o urla a squarciagola in macchina.

Cosa mi scatena la rabbia? Bella domanda! In passato, credo sia stata la frustrazione conseguente al non riuscire a dire quello che pensavo, forse ancor prima a pensare autonomamente. Con il passare del tempo, a scatenarla è l’invidia altrui, l’invadenza, la tendenza a mettersi in competizione, la negligenza, il non assumersi le proprie responsabilità. Insomma, l’elenco è lungo.

In cima a tutti, credo che ci sia il sentirmi in prigione. Il non vedere vie di uscita in situazioni castranti, che amplifico a dismisura con la mia tendenza a trattenere, a trattenermi energeticamente in pensieri e situazioni limitanti.

Ma ci stiamo lavorando!

Cambiando discorso, ma rimanendo per certi versi in argomento, recentemente, ho visto un film spagnolo molto bello: “Prigione 77”.

Fonte immagine

Negli ultimi tempi vado più spesso al cinema, grazie all’iniziativa che prevede un prezzo di ingresso ridotto per i film di produzione europea. Durerà tutta l’estate, a titolo informativo.

Questo film è molto ben fatto. È ispirato a fatti realmente accaduti, alle condizioni delle carceri e del sistema giudiziario (entrambi piuttosto carenti, per usare una definizione politically correct), in un’epoca di poco successiva alla fine della dittatura franchista.

A tratti, è molto crudo, mi ha angosciato e fatto arrabbiare per il senso di impotenza e di ingiustizia provato ma, come ogni film o libro che tratta di privazione di libertà, ad animarmi per tutta la sua durata è stato quell’anelito all’evasione che mi fa da sempre vibrare.

Il protagonista è eccezionale e anche molto carino!

Questa sera non ho altro da dire, penso che approfitterò di questo fresco spettacolare per andare a dormire presto e godermi il sonno dei giusti.

Che piega ha preso la mia scrittura. E pensare che volevo parlarti del Piccolo Principe. Evidentemente, in questo momento di fiabesco in me c’è poco. Pace, ci sarà un’altra occasione…

Con Amor,
FF

Brano consigliato: “Don’t look back in anger” degli Oasis.

2 risposte

  1. che bello passare attraverso la rabbia senza tapparla … è un’arte che ci può mostrare la faccia più guerriera di noi stesse????

    1. Grazie, Cri. A volte, vorrei risparmiarmela perchè ho l’impressione che mi consumi ma so che la devo attraversare e trasformare. In passato, per esempio, l’ho utilizzata per creare opere d’arte. E’ comunque un fuoco che, se gli impediamo di bruciarci, può condurci alla creazione. Grazie per la chiave di lettura del lato guerriero. Sempre preziosi i tuoi contributi. Un abbraccio dal cuore! E che il fuoco sacro e creatore sia con noi!

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