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Amo la pioggia

Oggi voglio raccontare qualcosa di piacevole e leggero. Dopo tante riflessioni amare, o comunque impegnative a livello emotivo, credo che farsi trasportare dal vento della levità sia più che mai auspicabile.

Sono giorni piovosi. La stagione delle piogge a Torino. Chi l’avrebbe mai detto? Io, come sai, sono un pò nordica dentro (scozzese, nella fattispecie). Sì, lo so, sono francese e anche un pò esotica (ed esoterica!). Ma in un piccolo angolo del mio cuore c’è il culto delle atmosfere hygge (sono anche un pò danese, a pensarci bene!), del freddo, della pioggia, della poca luce naturale (solo e rigorosamente candele), della tazza fumante di tisana o tè nero con latte (e recentemente qualche dolcino!).

Questa dimensione raccolta mi fa provare un senso di pace, per me raro, anche nel mezzo delle più impetuose tempeste.

Tra l’altro, il riferimento all’inquietudine che mi contraddistingue mi fa pensare al retro di copertina dell’ultimo libro letto: “La passione di Frida” di Caroline Bernard.

Mi ritrovo molto nella definizione utilizzata per descriverla. Essere forti, determinati e tenaci non esclude che si possa essere fragili, in certe circostanze, e molto sensibili. E l’aver intrapreso un percorso di conoscenza non implica essere sempre zen. Significa avere gli strumenti per “vedere e sentire”, ma ciò non cambia la natura di ciascuno. Anzi, mi viene da dire che, a volte, più sei sensibile e più il mondo esterno ti rende inquieto, soprattutto in momenti in cui, a livello sociale, si manifestano crisi e disagi.

Che sono una “spugna energetica” mi è noto da tempo, tanto da spingere un’anima per me molto speciale a consigliarmi di “costruire una mia dimensione energetica di inviolabilità“.

Più facile a dirsi che a farsi. Ma nulla è impossibile, soprattutto per una Vergine ascendente Capricorno.

A proposito di assorbire, qualche sera fa ho raggiunto degli amici in un locale, per fare due chiacchiere. Non ho capito come sia iniziato il tutto, ma ad un certo punto mi sono ritrovata in un crescendo di domande, punzecchiamenti, anche qualche piccola canzonatura riguardo ad alcune cose che mi stanno a cuore. Peraltro, il tutto proveniente da persone mai (o quasi mai) viste (che erano insieme ai miei amici).

Lì per lì, ho “abbozzato”, come dicono a Roma. Ho cercato di arginare questo fiume in piena e di sdrammatizzare. Ma, tornata a casa, ho avvertito un forte disagio.

In quel momento, mi sono resa conto che la strada per costruire quella dimensione energetica è lunga ma è mia forte intenzione perseverare.

E, in effetti, a distanza di giorni e con maggiore lucidità, devo dire che quanto è accaduto mi ha resa ancora più forte e determinata a lasciare agli altri le loro frustrazioni e a concentrami sul bello che sto generando.

Bene, per oggi è tutto! Passo e chiudo!

Con Amor,
FF

Brano consigliato: “Indaco dagli occhi del cielo” di Zucchero ft. Vanessa Carlton, Haylie Ecker (“…oramai, baby, sono immune…”).

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