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Doni

Siediti con una bevanda buona e salutare e dedica qualche minuto a leggere queste righe piene di amore.

Il mio golden milk.

Lo scorso fine settimana è stato costellato di doni inaspettati.

Dal libricino “Le risposte del tuo angelo custode”, ricevo spesso questo messaggio:

Non a caso, direi, considerato che sono una discreta maniaca del controllo.

Ma devo dire che a forza di ripetermi che non ho ragione di dover prevedere tutto, e soprattutto di dovermi sempre aspettare il peggio, come mi è stato insegnato in famiglia (“le cose belle non capitano a noi”), piccole gioie quotidiane si stanno affacciando nella mia esistenza.

Voglio raccontarti di Niccolò. Quando dico che siamo anime e che ci riconosciamo e che null’altro ha importanza (sesso, età, colore e via discorrendo), so di dire qualcosa di estremamente vero.

Niccolò è un bambino di sette anni, che ho conosciuto alla fermata del bus. Abbiamo atteso a lungo il suo passaggio e abbiamo avuto modo di chiacchierare allegramente. Io, lui, sua madre e la sua sorellina, nel marsupio della madre, che non verbalizzava ma che aveva degli occhi che dicevano tanto.

Niccolò è un bambino sveglio, intelligente, vivace, ma soprattutto di una simpatia rara. Il suo senso dell’umorismo non è assolutamente allineato alla sua età anagrafica. E’ sagace come un adulto che ha anni di vita vissuta alle spalle.

La conversazione con lui, oltre ad alleggerirmi e a farmi ridere di cuore, mi ha dato spunti di riflessione e mi ha emozionato.

Ecco, è accaduto che venerdì io l’abbia incontrato nuovamente sul bus, con suo padre questa volta. Ho scoperto che aveva parlato di me, rientrando a casa. Lo avevo colpito, esattamente come lui aveva colpito me. E, nel rivederlo, ho provato una gioia incontenibile. L’Amore ha davvero mille forme. Per questo, continuo a ripetere che dobbiamo imparare a riconoscerlo e ad assaporarne le sue mille sfumature.

La scena che più mi ha emozionato è stata quando lui, sceso dal bus, si è fermato per continuare a salutarmi. Me l’ha detto il ragazzo seduto di fianco a me, io ero già rientrata nel mio turbinio di pensieri.

E’ stata una magia incredibile. E mi sono detta, in quel momento: “così dovrebbero funzionare le relazioni umane, con questo grado di spontaneità e di leggerezza!”. Certo, sono consapevole che così non potrà essere sempre, soprattutto con gli adulti appesantiti da vite stressanti, ma è stata una lezione importante, perchè mi ha fatto comprendere quanta bellezza sento scorrere dentro quando incrocio anime allineate a me.

E, a proposito di anime allineate, sabato ne ho incontrata un’altra. Si chiama Michela e lavora in un colorificio. Ero a spasso senza una meta, in una di quelle giornate in cui avresti motivi per gioire ma ti sembra che la gioia sia qualcosa da cui stare alla larga, perchè non la conosci profondamente e ti spaventa, e mi sono ritrovata di fronte a questo negozio in Corso Regina Margherita.

Sono entrata perchè, da quando ho iniziato a esprimere la mia essenza nella creazione di opere d’arte, sono follemente attratta da questi luoghi.

Colgo l’occasione per mostrarti qualcosa del mio immenso repertorio.

Questa è stata creata durante il confinamento 2020 e si intitola “L’isola che c’è“.

Piccola digressione: non ricordo se te ne ho già parlato, ma creare nella fase successiva alle dimissioni dal vecchio posto di lavoro è stata una forma delle più elevate di guarigione di antiche ferite. Il mio inconscio è esploso in tutta la sua potenza e la sua ricchezza e io provo infinita gratitudine per questo.

Tornando a Michela, che merita tutta la mia e la tua attenzione, questo e altri argomenti sono stati al centro della nostra conversazione che è durata poco ma che ha raggiunto livelli di profondità e di connessione incredibili.

Siamo sempre lì: le anime si riconoscono. E credo che anche con lei, che ha un’energia straordinariamente pura e luminosa, questo sia accaduto.

Quando ho parlato a Michela del mio blog (tra l’altro il nome Michela è per me straordinariamente evocativo perchè è il nome del mio Arcangelo del cuore, del mio papà ed è anche il nome con cui ha deciso di chiamarmi Niccolò!), ha mostrato un sincero e meraviglioso interesse per me e per il mio progetto. Questa cosa mi ha molto colpito, perchè ciò non accade da parte di quasi nessuno, e soprattutto non accade da parte di chi fa parte della cerchia di persone che tengono a me.

Mi sono a lungo interrogata sul perchè questo accada e a tutt’oggi non ho una risposta. Quello che è cambiato è che ho smesso di chiedermelo quasi del tutto e che ho compreso che ognuno combatte le sue piccole battaglie quotidiane e investe le sue energie su di sé e sul suo percorso. Ed è giusto che sia così.

Certo, ho realizzato che per me è importante che le persone intorno a me si interessino a ciò che sento e provo, esattamente come faccio (o cerco di fare) io con loro. Ristabilire un equilibrio tra il dare e ricevere è fondamentale e, alla lunga, certi comportamenti mi portano ad allontanarmi.

Lasciare andare ciò che non è alla nostra frequenza apre le porte all’ingresso del nuovo che è più affine a noi. Ne sono sempre più convinta.

Recentemente, ho acquistato l’ennesimo mazzo di oracoli (ma ho anche venduto quelli che non utilizzo più per creare una forma di circolarità e di condivisione).

Si tratta delle carte oracoli di Rebecca Campbell.

Nelle letture, è uscita spesso una carta che mi dà, in qualche modo, una risposta o, forse meglio, una motivazione a proseguire nel cammino che ho scelto, anche se le conferme sono poche (ma quelle poche valgono moltissimo!).

Facciamo sempre sentire la nostra voce, perchè da qualche parte ci sono persone che hanno bisogno di sentire proprio le nostre parole.

Con Amor,
FF

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