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Moderazione

Per quanto io adori sia il vino sia la birra, non posso più ignorare il fatto che l’alcol non fa bene. Soprattutto, se diventa un diversivo per sottrarsi a quel senso di frustrazione sotterraneo e subdolo che proviamo quando non siamo allineati con noi stessi o un riempitivo di un terribile vuoto interiore, che facciamo di tutto per non sentire.

Ma, al di là di questi aspetti psicologici, ci sono dati scientifici che sempre più ci dicono che assumere alcol non fa bene.

Credo che, come in ogni cosa, la via sia l’equilibrio.

Anche assumere zuccheri non fa bene. Anche stressarsi non fa bene. Anche farsi “vampirizzare” dagli altri non fa bene. La mia non è e non vuole essere una battaglia contro l’alcol. Vuole essere semplicemente una presa di coscienza.

Tutto sta nel trovare un compromesso sano che ci faccia sentire in pace con noi stessi, compatibilmente con il nostro stato d’animo e con le nostre possibilità, rapportati al momento che stiamo vivendo.

Certo, bere alcol è conviviale. Innegabile.

Una felice me da Luogo Divino
Un fenomenale Guille, responsabile di sala, da Luogo Divino

Ci sentiamo leggeri, leggermente euforici (anche se, per chi beve spesso, la quantità di alcol per provare questa leggerezza deve progressivamente aumentare) e la lingua si scioglie. Ma non è la via per addivenire a una socialità appagante.

Per questo motivo, ho deciso di astenermi per un pò. Giusto il tempo di ritrovare in me quella centratura e di adottare quella nuova abitudine che mi permetterà in futuro di bere modiche quantità e di farlo consapevolmente.

Per intenderci, basta prendere aperitivi per noia o per insoddisfazione. L’obiettivo cui tendo è, al contrario, recarmi a prendere un aperitivo nel momento in cui sono maggiormente in forma e soddisfatta di me stessa, gustarmi l’amato nettare e scambiare chiacchiere piacevoli con gli altri avventori. Sono certa che sia il mio corpo sia il mio spirito mi ringrazieranno per questa scelta.

Come sai, a Torino, ci sono diversi luoghi che amo e nei quali mi reco per bere buon vino (perchè non dimentichiamoci che quel poco che beviamo dev’essere di qualità!).

Recentemente, ho scoperto la valida cantina di Trapizzino, locale collocato in una delle piazze che più amo della mia città: Piazza Carlina.

Un esempio di buon vino rosso bevuto da loro (immancabilmente francese!)

Trapizzino è un luogo in cui mi sento a casa. E questo è dovuto sicuramente agli ottimi prodotti somministrati (vale più che mai il detto “pochi ma buoni”), ma anche e soprattutto ai fantastici ragazzi che ci lavorano: Christian, Mimmì, Carlos, Giacomo, Paola, Alessia, Nacho, Petr e via discorrendo (mi perdonino quelli che non ho citato, ma siete veramente tanti!).

Ad accoglierti sempre un sorriso, tanta gentilezza e un’efficienza encomiabile. E non è poco.

Uno dei miei luoghi preferiti attualmente.

Credo che i miei nuovi propositi non mi impediranno di recarmici. Certo, mi mancheranno i vini “ciccionini” proposti da Carlos, con il suo ironico e geniale modo di porsi (così da lui definiti i vini rossi strutturati, quelli che piacciono a me, per intenderci), ma lo faccio per un bene superiore e, quindi, ne vale la pena.

Bene, per oggi è tutto. Cerco di assecondare la vena di pulire casa, che mi è stranamente balzata addosso. Non posso assolutamente ignorarla, perchè non so quando tornerà nuovamente con questa enfasi!

Con Amor,
FF

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